Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31598 del 21 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31598PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale e la credibilità della persona offesa, può fondare la propria decisione sulle dichiarazioni di quest'ultima, purché siano dotate di adeguati riscontri, anche in assenza di altri elementi di prova diretti. L'esclusione della scriminante della provocazione richiede la verifica della sussistenza dei presupposti dello stato d'ira causato da un fatto ingiusto altrui, non essendo sufficiente la mera allegazione di una reazione a comportamenti minacciosi. Nell'individuazione del trattamento sanzionatorio, il giudice può legittimamente negare la concessione delle attenuanti generiche in presenza di precedenti penali ostativi, motivando adeguatamente tale scelta in applicazione dei criteri elaborati dalla giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1199/2014 CORTE APPELLO di LECCE, del 22/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 22.5.15 la Corte di Appello di Lecce confermava la sentenza emessa dal Tribunale di Br…

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