Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37207 del 19 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37207PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa da parte del giudice di merito, fondata su elementi di prova diretti e indirizi gravi, precisi e concordanti, non può essere sindacata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o irragionevolezza, non essendo consentito al giudice di legittimità di riesaminare il merito della vicenda processuale attraverso una nuova valutazione delle risultanze istruttorie già apprezzate dai giudici di fatto. Il ricorso per cassazione non può pertanto limitarsi a riproporre la tesi difensiva già disattesa nei gradi di merito, senza indicare specifici vizi della motivazione della sentenza impugnata, in quanto ciò configurerebbe un inammissibile tentativo di ottenere una terza valutazione del merito della controversia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5/2008 TRIBUNALE di TORINO, del 21/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIO ROTELLA;

udito il P.G. in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO

1 - CA. Ma. ricorre contro sentenza del Tribuna…

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