Tribunale Amministrativo Regionale Marche - Ancona sentenza n. 110 del 2019

ECLI:IT:TARMAR:2019:110SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, afferma il seguente principio di diritto: L'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di permesso di costruire è sufficientemente motivato con la descrizione dettagliata dell'abuso accertato e con la constatazione della sua illegittimità attraverso l'indicazione della norma violata, presupposto giustificativo necessario e sufficiente a fondare l'adozione della misura sanzionatoria. L'ordine di demolizione costituisce infatti un atto dovuto per la repressione dell'abuso, corrispondente all'interesse pubblico al ripristino dello stato dei luoghi illecitamente alterato, senza che sia necessaria alcuna motivazione rafforzata in ordine alle ragioni di interesse pubblico o un confronto con gli interessi privati coinvolti. Il decorso del tempo dalla realizzazione dell'abuso non determina l'insorgere, in capo al privato responsabile, di uno stato di legittimo affidamento, in quanto l'ordinamento tutela l'affidamento di chi versa in una situazione antigiuridica solo in caso di incolpevolezza, mentre la realizzazione di un'opera abusiva rappresenta un'attività volontariamente realizzata contra legem. Inoltre, la valutazione circa l'applicabilità della sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, in caso di parziale difformità, deve essere effettuata dall'Amministrazione nella fase esecutiva del procedimento, successiva ed autonoma rispetto all'ordine di demolizione, e sempre su impulso di parte, non essendo possibile per il giudice sostituirsi all'Amministrazione in tale valutazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/02/2019

N. 00110/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00786/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 786 del 2007, proposto da
Tonini Luigi, rappresentato e difeso dall'avvocato Maria Cristina Ottavianoni, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Stefano Giustini in Ancona, via Menicucci, 1;

contro

Comune di Apiro, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giovanni Ranci e Alessandra Ranci, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Giovanni Ranci in Ancona, corso Garibaldi, 136;

per l'annullamento

- dell’ordinanza n. 28 del 4 luglio 2007 con cui il Comune di Apiro ha disposto la demolizione di opere abusive realizzate su…

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