La delibera assembleare di una società a responsabilità limitata che dispone l'azzeramento e la ricostituzione del capitale sociale in assenza di una situazione patrimoniale redatta in conformità ai principi di chiarezza e precisione del bilancio, dalla quale risulti che il capitale sia integralmente perso, è affetta da violazione di norme imperative poste a tutela dell'affidamento di tutti i soggetti che entrano in rapporto con la società, e pertanto la relativa controversia non è compromettibile in arbitri, in quanto verte su diritti indisponibili. La norma di cui all'art. 2482-ter c.c., che disciplina l'azzeramento e la ricostituzione del capitale sociale nelle s.r.l., è inderogabile e posta non solo nell'interesse dei singoli soci, ma anche a tutela dell'affidamento di tutti i terzi che entrano in rapporto con la società, i quali hanno diritto di conoscere l'effettiva situazione patrimoniale e finanziaria dell'ente. Di conseguenza, la controversia relativa all'impugnazione di una delibera assembleare che violi tali prescrizioni normative non rientra nell'ambito di quelle compromettibili in arbitri ai sensi del d.lgs. n. 5/2003, art. 34, comma 1, in quanto verte su diritti indisponibili, sottratti alla regolamentazione dell'autonomia privata. Il giudice ordinario, pertanto, è competente a decidere sulla domanda di annullamento di tale delibera.