Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35264 del 28 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35264PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'attività estorsiva continuata e aggravata dal metodo mafioso, accertato attraverso dichiarazioni accusatorie delle parti offese e riscontri probatori, legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della gravità indiziaria e della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di recidiva, in considerazione della gravità dei fatti e del reiterato comportamento illecito dell'indagato, nonostante eventuali profili di incongruenza valutativa in relazione a singoli episodi, ove l'ordinanza impugnata offra una motivazione logica, corretta e analitica in ordine all'inquadramento della condotta nel contesto di una caratura operativo-modale di stampo mafioso, al coinvolgimento del soggetto in concorso con altri partecipi e alla sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA ((omissis)) del 07/07/2 -

Dott. SERPICO Francesco rel. Consigliere SENTE -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. Consigliere N. 1 -

Dott. FAZIO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PETRUZZELLIS ((omissis)) N. 21265/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PL. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1339/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 13/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), intese all'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse d…

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