Consiglio di Stato sentenza n. 5709 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:5709SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato il seguente principio di diritto: La realizzazione di opere edilizie, anche se non ancorate al suolo, che presentano caratteristiche di stabilità e idoneità ad un'utilizzazione autonoma, costituisce una "nuova costruzione" per la quale è necessario il previo rilascio del permesso di costruire, ai sensi della normativa urbanistica vigente. Ciò vale anche per manufatti leggeri, anche prefabbricati, utilizzati come depositi o ambienti di lavoro, non diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee. L'assenza del prescritto titolo edilizio legittima l'adozione di provvedimenti sanzionatori, quali l'ingiunzione di demolizione e l'acquisizione gratuita dell'area di sedime al patrimonio comunale, nei limiti previsti dalla legge. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità di tali provvedimenti, deve verificare la corrispondenza delle opere abusive alla fattispecie normativa, senza che assumano rilievo considerazioni sulla amovibilità o precarietà dei manufatti, ovvero sulla loro dimensione contenuta rispetto all'area acquisita. L'applicazione della sanzione edilizia non è preclusa dal fatto che il Comune si sia già attivato in precedenza con una diffida, poi divenuta inefficace per perenzione del relativo giudizio, essendo legittimo l'adozione di un nuovo provvedimento sanzionatorio più articolato e incisivo.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/08/2019

N. 05709/2019REG.PROV.COLL.

N. 09063/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso avente numero di registro generale 9063 del 2008, proposto dalla signora Bertilla Squizzato, dalla signora ((omissis)), dal signor ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)); e con domicilio eletto già presso il suddetto avvocato ((omissis)) in Roma, via Dardanelli, n.46 e successivamente presso l’avvocato ((omissis)) al medesimo indirizzo di via Dardanelli n.46 in Roma;

contro

il Comune di Lazzate, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, Sede di Milano, n. 63/2008, resa tra le parti e concernente ingiunzione di demolizio…

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