Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8790 del 28 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8790PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra reati associativi di stampo mafioso richiede la prova rigorosa dell'unitarietà del disegno criminoso, non essendo sufficiente la mera identità astratta dei titoli di reato e l'omogeneità della condotta. Ai fini della valutazione della continuazione, assume rilievo determinante il decorso del tempo tra le condotte, in quanto quanto più ampio è il lasso temporale, tanto più improbabile risulta la preordinazione unitaria. Inoltre, la continuazione non può essere ravvisata in relazione a sodalizi formatisi in presenza di situazioni nuove e impreviste, incompatibili con l'identità del disegno criminoso originario. Pertanto, per riconoscere il vincolo della continuazione tra plurime partecipazioni ad associazioni mafiose, è necessario accertare la concreta operatività e la continuità nel tempo dei vari sodalizi, la loro effettiva omogeneità e la permanenza del contributo, anche solo morale, del soggetto, in modo da poter ritenere che l'iniziale deliberazione criminosa abbia trovato espressione concreta nella progressiva adesione a una pluralità di organizzazioni ovvero a una medesima organizzazione operante in modo continuativo. La mera identità astratta dei titoli di reato e l'omogeneità della condotta non sono, di per sé, sufficienti a radicare il vincolo della continuazione, essendo altresì necessario verificare la natura dei vari sodalizi, la loro concreta operatività e la continuità nel tempo, nonché l'effettiva unitarietà del disegno criminoso che ha animato la condotta del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PACILLI G. A.R. - Consigliere

Dott. PERROTTI Massi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/08/2017 della Corte di Appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Dall'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricors…

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