Il reato di atti sessuali con minorenne, di cui all'art. 609-quater c.p., è configurabile anche in presenza di una reiterazione di condotte abusive, di una progressiva escalation di atti sessuali sempre più invasivi e di un danno allo sviluppo della sfera sessuale della vittima, nonostante la minore età della stessa. Tali elementi, anche singolarmente, sono sufficienti a escludere il riconoscimento dell'ipotesi attenuata di "minore gravità" prevista dall'ultimo comma della medesima disposizione, in quanto la valutazione di tale circostanza attenuante deve tenere conto della globalità del fatto, senza che sia necessaria la presenza di tutti gli elementi di segno positivo. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche, ex art. 62-bis c.p., può essere adeguatamente motivato con il semplice richiamo all'assenza di elementi positivi idonei a giustificare un trattamento di speciale benevolenza in favore dell'imputato, senza che sia necessario l'esplicito riferimento a tali elementi. Infine, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della necessità e decisività delle prove richieste dall'imputato per l'accesso al rito abbreviato condizionato, discrezionalità che è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione.