Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32831 del 2 ottobre 2002

ECLI:IT:CASS:2002:32831PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve esaminare le dichiarazioni del coimputato nel medesimo reato, connesso o collegato, unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano l'attendibilità, in conformità ai criteri di valutazione previsti dall'art. 192, commi 3 e 4, c.p.p. Tale valutazione deve essere adeguatamente motivata, logica e coerente, anche in relazione a provvedimenti cautelari emessi nei confronti di altri coindagati, senza che ciò comporti un sindacato di legittimità sulla diversa valutazione degli indizi e delle esigenze cautelari, che rientra nella discrezionalità del giudice di merito.

Sentenza completa

In fatto, si rileva che il Tribunale di Palermo -Sezione per il riesame- confermava, con provvedimento in data 15 novembre 2001, l'ordinanza resa dal Gip presso il Tribunale di Sciacca che applicava la misura cautelare della custodia in carcere all'impugnante, indagato in ordine ai delitti di concorso in omicidio volontario di P. G. e rapina in pregiudizio dello stesso. In precedenza, la Suprema Corte aveva annullato l'ordinanza data dal Tribunale del riesame, a conferma di atto restrittivo, rilevando l'inutilizzabilità delle dichiarazioni accusatorie rese da L. S. e da V. A., poiché la prima doveva essere interrogata alla presenza del difensore, quale coindagata nel reato di omicidio, e la seconda, doveva essere avvertita della facoltà di astenersi dal rispondere, in quanto sorella dell'attuale indagato. Di conseguenza, il rinvio ai giudici di merito per il nuovo esame, era diretto a verificare se le dichiarazioni di G. G., altro coindagato, ed uniche util…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.