Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35119 del 28 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35119PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, richiede soltanto una qualificata probabilità di attribuzione all'indagato del reato contestato, senza che sia necessaria una prova certa e incontrovertibile. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, ritenute intrinsecamente fondate e credibili, possono costituire un valido elemento indiziario, anche se non supportato da ulteriori riscontri, purché non siano meramente congetturali o prive di adeguato fondamento. Inoltre, per i reati per i quali è prevista la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., la sussistenza delle esigenze cautelari è automaticamente integrata, senza che il giudice debba fornire ulteriori e specifiche motivazioni in ordine all'adeguatezza di tale misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 697/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 15/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG, Dott. Volpe G., il quale ha richiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Ma. Fr. e'…

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