Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16067 del 21 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16067PEN

Massima

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Il reato di ingiuria non è escluso dalla reciprocità delle offese tra l'imputato e la persona offesa, né dalla sussistenza di pregressi rapporti conflittuali, qualora le espressioni utilizzate dall'imputato abbiano un particolare spessore offensivo, anche in relazione a menomazioni fisiche della persona offesa. Il giudice di merito può ritenere sussistente la responsabilità dell'imputato sulla base di una valutazione esaustiva e logicamente convincente della credibilità della persona offesa, senza che tale valutazione sia censurabile in sede di legittimità, ove risulti fedele alle risultanze processuali. L'invocazione di esimenti o scriminanti, in assenza di adeguata prova, non è sufficiente a inficiare la pronuncia di condanna, la quale resta immune da vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. RI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10/2009 TRIB.SEZ.DIST. di CEFALU1, del 06/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 6.10.09 …

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