Il vincolo paesaggistico di cui all'art. 142, comma 1, lett. g) del d.lgs. 42/2004 si applica a tutti i territori coperti da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o artificiale, a prescindere dalla classificazione catastale o urbanistica dei terreni. L'accertamento della sussistenza di un bosco, ai fini dell'applicazione di tale vincolo, deve essere effettuato sulla base dei criteri quantitativi e qualitativi previsti dalla normativa regionale, senza che rilevi la presenza di terrazzamenti o la pregressa destinazione agricola dell'area. L'ordine di ripristino dello stato dei luoghi ai sensi dell'art. 167 del d.lgs. 42/2004 può essere legittimamente rivolto al proprietario, al possessore o al detentore a qualsiasi titolo dell'area, anche in assenza di una loro diretta responsabilità nell'esecuzione degli interventi abusivi, qualora gli stessi siano stati realizzati senza la prescritta autorizzazione paesaggistica. L'istituto dell'accertamento postumo di compatibilità paesaggistica di cui all'art. 167, comma 4, del d.lgs. 42/2004 ha carattere eccezionale e tassativo, non applicabile agli interventi che abbiano determinato un'alterazione permanente dello stato dei luoghi e dell'assetto idrogeologico dell'area.