Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36721 del 2 ottobre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:36721PEN

Massima

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La chiamata in correità di un concorrente nel reato, per essere ritenuta attendibile ai fini della prova, deve essere valutata dal giudice sulla base della credibilità soggettiva del dichiarante, dell'attendibilità intrinseca del contenuto dichiarativo e della riscontrabilità oggettiva attraverso elementi di prova o indiziari esterni alla chiamata stessa. Il movente del reato, pur non costituendo elemento di prova autosufficiente, può tuttavia integrare un elemento di riscontro individualizzante della chiamata in correità, a condizione che sia precisamente connotato nei suoi elementi circostanziali e oggetto di rigorosa argomentazione in correlazione alle propalazioni che deve avvalorare. Ai fini della qualificazione giuridica del fatto, il reato di incendio di cui all'art. 423 c.p. si differenzia dal reato di danneggiamento seguito da incendio di cui all'art. 424 c.p. per l'elemento psicologico, essendo il primo caratterizzato dal dolo generico di cagionare un incendio di non lievi proporzioni, mentre il secondo dal dolo specifico di danneggiare mediante l'impiego del fuoco, senza la previsione che ne deriverà un incendio di tali dimensioni. Pertanto, nel caso in cui l'incendio sia stato commesso al fine di danneggiare, ma a detta ulteriore e specifica attività sia associata la coscienza e volontà di cagionare un fatto di entità tale da assumere le dimensioni previste dall'art. 423 c.p., è applicabile questa norma, e non l'art. 424 dello stesso codice. Infine, in tema di recidiva, l'aumento di pena applicato dal giudice di merito deve essere conforme ai criteri di cui all'art. 99 c.p., anche qualora emerga dal certificato penale la sussistenza dei presupposti per la recidiva reiterata infraquinquennale, ove questa non sia stata specificamente contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Relatore

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato ia seguente

SENTENZA
sul ricorso
proposto da:
Io.Pa. nato a N il (Omissis)
avverso la sentenza del 26/09/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore STEFANO TOCCI che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore
Trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1.1. Il Tribunale di Velletri aveva condannato Io.Pa. alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione in ordine al reato di incendio, ai sensi dell&#…

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