Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24786 del 15 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24786PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando l'agente, al fine di portare a termine il delitto, usa violenza o minaccia nei confronti della persona offesa, anche in assenza di certificazione medica, purché le dichiarazioni della persona offesa siano ritenute pienamente credibili sulla base di un giudizio di verosimiglianza fondato sull'id quod plerumque accidit. La confessione dell'imputato, se intervenuta in presenza di un quadro probatorio certo, non può essere considerata espressione di sincero ravvedimento e, pertanto, non incide sul trattamento sanzionatorio. Ai fini della determinazione della pena, la recidiva può essere ritenuta sulla base di una motivazione che dia conto dei parametri che denotano la particolare propensione al crimine dell'imputato, in conformità con i principi affermati dalla giurisprudenza costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/3/2015 della Corte d'appello di Catania;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AIELLI Lucia;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALLI Mssimo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 17/3/2015, la Corte di appello di Catania confermava integralmente la senten…

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