Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3247 del 26 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:3247PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di critica e di difesa, pur essendo ampiamente riconosciuto, non può essere esercitato in modo illimitato e incondizionato, dovendosi contemperare con l'interesse pubblico alla corretta informazione e con il rispetto della reputazione altrui. Pertanto, le affermazioni lesive della reputazione di un soggetto, anche se formulate nell'ambito di un procedimento giudiziario, possono integrare il reato di diffamazione qualora non siano strettamente pertinenti e necessarie all'esercizio del diritto di difesa, non risultino sorrette da un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti e appaiano eccedere manifestamente i limiti della continenza verbale. Tuttavia, l'attribuzione di una mera condotta omissiva o di scarsa diligenza professionale, senza l'indicazione di specifici comportamenti illeciti, non integra il reato di calunnia, in quanto non implica l'imputazione di un fatto determinato costituente reato. Inoltre, la prescrizione del reato di diffamazione va valutata con riferimento ai singoli episodi diffamatori, senza che rilevi l'eventuale unicità dell'attività delittuosa, essendo sufficiente la diversità dei contesti comunicativi e dei destinatari delle condotte per configurare autonomi reati. Infine, il mancato rispetto dei termini per il deposito della motivazione della sentenza non determina di per sé un vizio di imparzialità del giudice, in assenza di specifici elementi che facciano dubitare della sua terzietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 09/02/2011 della Corte d'appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento denunziato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. GALASSO Aurelio, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, con riferimento al reato di calunnia perche' il fatto non …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.