Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1741 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:1741SENT

Massima

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La presentazione della domanda di condono o di accertamento di conformità edilizia in data antecedente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione rende inammissibile l'impugnazione stessa per carenza di interesse, in quanto l'istanza di sanatoria comporta il riesame dell'abusività dell'opera mediante l'emanazione di un nuovo provvedimento, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Ciò in quanto l'ordinanza di demolizione perde efficacia e rilevanza giuridica a seguito della presentazione della domanda di sanatoria, la quale determina l'avvio di un nuovo procedimento amministrativo volto a valutare la legittimità dell'opera edilizia, rendendo così privo di interesse l'impugnazione dell'originario provvedimento sanzionatorio. Pertanto, il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione deve essere dichiarato inammissibile, in quanto l'istanza di sanatoria presentata prima dell'impugnazione fa venir meno l'interesse del ricorrente all'annullamento del provvedimento impugnato. Ciò anche nel caso in cui l'amministrazione abbia successivamente annullato in autotutela l'ordinanza di demolizione, in quanto tale annullamento non incide sulla carenza di interesse originaria derivante dalla presentazione della domanda di sanatoria.

Sentenza completa

N. 09098/2000
REG.RIC.

N. 01741/2015 REG.PROV.COLL.

N. 09098/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9098 del 2000, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dello stesso, in Roma, Via Chiaramonte Gulfi n. 13;

contro

Comune di Roma (ora Roma Capitale), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), elettivamente domiciliato presso gli uffici, in Roma, Via del Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale del Comune di Roma di cui al prot. n. 682 del 4.4.2000, con la quale è stata intimata la demolizione delle opere edilizie …

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