Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di approvazione del Piano di Governo del Territorio di un Comune, afferma che: 1. Il termine di 90 giorni per l'approvazione del PGT previsto dalla legge regionale ha carattere ordinatorio e non perentorio, per cui il suo superamento non determina il venir meno degli atti della procedura pianificatoria. 2. L'Amministrazione comunale, nel recepire le prescrizioni imposte nell'ambito dei procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e di Valutazione di Incidenza Comunitaria (VINCA), ha correttamente escluso dall'ambito di trasformazione residenziale i terreni del ricorrente al fine di preservare un varco ecologico, senza incorrere in violazioni di legge o eccesso di potere. 3. Le scelte urbanistiche di carattere generale, come quelle operate dal Comune nell'adozione del PGT, costituiscono apprezzamenti di merito tendenzialmente sottratti al sindacato di legittimità, salvo che siano inficiate da errori di fatto, gravi illogicità, irragionevolezza o contraddittorietà, non ravvisabili nel caso di specie. 4. In materia urbanistica non è ipotizzabile una disparità di trattamento fra proprietari di fondi diversi, in quanto ciascun fondo è necessariamente differenziato dagli altri e quindi soggetto ad autonoma valutazione. 5. I principi di perequazione urbanistica non trovano applicazione per le aree agricole e quelle non soggette a trasformazione, come nel caso dei terreni del ricorrente esclusi dall'ambito di trasformazione.