Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18142 del 24 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18142PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a verificare l'attualità della pericolosità sociale del proposto al momento dell'applicazione della misura, anche quando l'esecuzione del decreto di primo grado intervenga a distanza di tempo dalla sua emissione, in particolare a seguito di un periodo di detenzione. A tal fine, il giudice deve valutare gli elementi sintomatici di una stabile compenetrazione del proposto nel sodalizio mafioso di riferimento, nonché ogni altro fattore, come il decorso del tempo e lo stato detentivo, che possa aver inciso sull'attitudine delinquenziale del soggetto. Tuttavia, nel caso di soggetto partecipe a consorterie criminali, l'onere motivazionale del giudice è agevolato dalla presunzione semplice di stabilità del vincolo associativo, purché tale presunzione non costituisca l'unico fondamento dell'accertamento dell'attualità della pericolosità. Pertanto, il giudice di merito, nel confermare l'applicazione della misura di prevenzione, deve adeguatamente motivare in ordine alla persistenza degli indici di pericolosità sociale del proposto, anche in considerazione del suo comportamento tenuto durante la detenzione e della possibilità di un suo reinserimento nell'ambiente criminale di riferimento, ove questo risulti ancora attivo sul territorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 23/06/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA BORRELLI;
lette le conclusioni del Sost. Procuratore generale Dr. CARDIA DELIA, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto depositato il 15 luglio 2016, la Corte di appello di Napoli ha confermato il decreto applicativo della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo d…

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