La destinazione urbanistica di un'area a parcheggio pubblico con iniziativa privata costituisce un vincolo di natura conformativa e non espropriativa del diritto di proprietà, non richiedendo pertanto la contestuale previsione di indennizzo né particolari motivazioni in caso di reiterazione della previsione stessa. Ciò in quanto tale destinazione non comporta automaticamente l'ablazione dei suoli, ma anzi ammette la realizzazione delle relative attrezzature da parte dei privati proprietari in regime di economia di mercato, secondo quanto previsto dall'art. 16 della legge provinciale n. 13/1997. La conferma di tale destinazione urbanistica nell'ambito della più generale riapprovazione del piano urbanistico comunale non necessita quindi di una specifica motivazione circa l'attualità delle esigenze di pubblico interesse, né di una particolare attività istruttoria, essendo sufficiente il richiamo alle norme di attuazione del piano che disciplinano la realizzazione e gestione del parcheggio pubblico ad iniziativa privata. La natura conformativa e non espropriativa del vincolo prevale sulla sua erronea inclusione nell'elenco dei vincoli espropriativi riconfermati, in applicazione del principio di prevalenza della volontà pianificatoria espressa negli elaborati grafici e normativi del piano urbanistico.