Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4319 del 29 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4319PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa costituita parte civile, se ritenute attendibili e coerenti dal giudice di merito sulla base di un rigoroso vaglio critico, possono costituire prova sufficiente della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, purché il giudice motivi adeguatamente tale valutazione, tenendo conto della particolare posizione processuale della persona offesa e del suo interesse al risarcimento del danno. Ciò in quanto il processo penale risponde all'interesse pubblico di accertare la responsabilità dell'imputato, e non può essere condizionato da limiti probatori derivanti dalla natura privatistica del rapporto tra imputato e persona offesa. Tuttavia, ove la persona offesa sia portatrice di pretese economiche, il controllo di attendibilità delle sue dichiarazioni deve essere più rigoroso rispetto a quello generico cui sono sottoposte le testimonianze, potendo rendere opportuno il riscontro con altri elementi probatori, pur senza che tale riscontro sia indefettibilmente ed in ogni caso dovuto. Il giudice di merito, nel valutare le dichiarazioni della persona offesa, deve comunque motivare adeguatamente la propria valutazione positiva circa l'attendibilità intrinseca e la coerenza logica di tali dichiarazioni, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento se sorretto da una motivazione immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Palermo il

18.4.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 18.4.2012 la corte di appello di …

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