Cassazione penale Sez. III sentenza n. 44904 del 16 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:44904PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza di merito, è tenuto a verificare la coerenza logica e strutturale dell'argomentazione, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Pertanto, il controllo sulla motivazione è limitato all'accertamento della sussistenza dell'esposizione dei fatti probatori e dei criteri adottati per apprezzarne la rilevanza giuridica, nonché della congruità logica del ragionamento sviluppato, senza poter sindacare le scelte compiute dal giudice di merito in ordine alla rilevanza e attendibilità delle fonti di prova, a meno che tali valutazioni non risultino il frutto di affermazioni apodittiche o illogiche. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non a rischio di operare una nuova lettura degli elementi del processo sulla base di nuovi parametri di valutazione, in violazione del principio di tassatività dei motivi di ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4952/2010 CORTE APPELLO di PALERMO, del 10/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza 10.11.2…

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