Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26411 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26411PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato può essere affermato anche in assenza della specifica individuazione dell'autore materiale della condotta criminosa, purché sussistano plurimi e convergenti elementi indiziari che comprovino il pieno coinvolgimento di ciascun concorrente nella realizzazione dell'azione delittuosa. In particolare, la responsabilità concorsuale può essere desunta dalla presenza degli imputati sul luogo del delitto, dalle modalità di commissione del fatto che richiedano la compartecipazione degli stessi, dalla condivisione delle azioni successive poste in essere per occultare le prove e sottrarsi alle indagini, nonché da ogni altro elemento che dimostri la comune volontà di realizzare il reato, a prescindere dall'individuazione di chi abbia materialmente agito. Ciò in quanto, ai fini dell'affermazione del concorso, non è decisiva la prova della specifica condotta di ciascun concorrente, essendo sufficiente l'accertamento della loro partecipazione consapevole e volontaria all'azione criminosa, anche attraverso il rafforzamento dell'altrui determinazione o il facilitare la fuga dell'autore materiale. La motivazione della sentenza di appello che riforma quella assolutoria di primo grado, in tal caso, deve esprimere una forza persuasiva superiore rispetto a quella di primo grado, dando conto in modo adeguatamente rafforzato delle ragioni per cui gli elementi probatori acquisiti sono ritenuti idonei a superare ogni ragionevole dubbio sulla responsabilità degli imputati, pur in assenza della prova della loro specifica condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Relatore

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

Ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Ga.Mo. nato il (Omissis);
Se.Ba. nato il (Omissis);
avverso la sentenza del 28/09/2023 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI;
lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso;
lette le conclusioni depositate dall'avvocato RO.FO., nell'interesse dei ricorrenti, che ha chiesto accogliersi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di …

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