Il provvedimento di decadenza dalla concessione di un servizio pubblico deve essere adottato nel rispetto del principio del contraddittorio, assegnando all'interessato un termine congruo per presentare le proprie osservazioni. La motivazione del provvedimento di decadenza deve altresì dare conto di ogni circostanza rilevante, come l'eventuale autorizzazione all'esercizio provvisorio dell'attività concessa disposta dall'autorità giudiziaria. Il mancato rispetto di tali garanzie procedimentali e la carenza di adeguata motivazione comportano l'annullamento del provvedimento di decadenza. La concessione di un servizio pubblico costituisce il titolo in base al quale il concessionario esercita l'attività e possiede i beni strumentali. Pertanto, l'impugnazione della fonte istitutiva dell'ente concedente è inammissibile qualora il concessionario abbia intrattenuto con l'ente trentennali rapporti concessori, in quanto la caducazione dell'ente comporterebbe la perdita del titolo concessorio, che costituisce l'interesse finale perseguito dal ricorrente. Il risarcimento del danno è escluso qualora l'annullamento del provvedimento di decadenza sia stato tempestivamente disposto in sede cautelare, in quanto ciò ha impedito la produzione di danni effettivi.