La condotta di appiccamento doloso di fuoco a cosa altrui, anche se non determina l'effettivo sviluppo di un incendio, integra il reato di danneggiamento mediante incendio di cui all'art. 424, comma 1, c.p., qualora sia accertato il concreto pericolo di propagazione delle fiamme ad altri beni, in ragione della contiguità con gli stessi, delle modalità di esecuzione e dell'intervento dei soccorsi. Il giudizio di colpevolezza fondato sulla prova indiziaria richiede una valutazione complessiva degli elementi indiziari, che, pur non essendo univoci singolarmente considerati, possano convergere in un quadro probatorio logicamente e razionalmente coerente, tale da escludere ragionevoli ipotesi alternative e condurre alla certezza processuale della responsabilità dell'imputato. La determinazione della pena deve tenere conto della minore gravità della fattispecie di cui all'art. 424, comma 1, c.p. rispetto a quella prevista dal comma 2 della medesima disposizione.