Il mancato rispetto delle modalità di deposito degli atti processuali nel Processo Amministrativo Telematico, così come disciplinato dagli artt. 13 e 13 bis delle disposizioni di attuazione del c.p.a. e dal d.P.C.M. 16.2.2016, n. 40, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenienza di una ragione ostativa alla pronuncia sul merito. Il Tribunale Amministrativo Regionale, in applicazione del principio di tassatività e vincolatività delle forme processuali, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso qualora la parte ricorrente non provveda alla regolarizzazione degli atti entro il termine assegnato, non potendo il giudice sopperire alle carenze procedurali delle parti. Tale pronuncia di improcedibilità non comporta alcuna valutazione nel merito della controversia, essendo fondata esclusivamente sul mancato rispetto delle prescrizioni normative in materia di deposito telematico degli atti. Il principio di concentrazione del processo amministrativo e di economia processuale impone al giudice di dichiarare l'improcedibilità del ricorso in presenza di una ragione ostativa alla pronuncia sul merito, senza poter entrare nel merito della controversia. Il rispetto delle forme processuali, in particolare quelle relative al deposito telematico degli atti, costituisce un presupposto indefettibile per l'esercizio del diritto di azione e per l'ammissibilità del ricorso, a garanzia del corretto svolgimento del processo amministrativo e del principio del contraddittorio. La declaratoria di improcedibilità del ricorso per mancata regolarizzazione degli atti non pregiudica la possibilità per la parte di proporre un nuovo ricorso, nel rispetto delle prescrizioni normative.