Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 38619 del 19 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38619PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, può legittimamente fondare il proprio convincimento sulle risultanze delle intercettazioni telefoniche, anche quando il linguaggio utilizzato dagli interlocutori sia criptico o cifrato. L'interpretazione del contenuto delle conversazioni intercettate, infatti, costituisce una questione di fatto rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. Inoltre, l'identificazione degli interlocutori nelle conversazioni intercettate può avvenire sulla base di plurimi elementi, quali i nomi o soprannomi utilizzati, il riconoscimento delle voci da parte degli agenti di polizia giudiziaria, i servizi di osservazione e i collegamenti telefonici, senza che sia necessaria una perizia fonica, purché la motivazione del giudice a quo sia logica e coerente. Quanto alla commisurazione della pena, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi indicati dall'art. 133 c.p., potendo anche effettuare una valutazione globale e intuitiva degli stessi, senza essere tenuto a prendere in considerazione tutti i fattori favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti. Il sindacato di legittimità è ammesso solo nei casi di mero arbitrio o di palese illogicità della motivazione. Infine, l'esclusione della fattispecie di lieve entità prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 è legittima quando, sulla base di una analitica valutazione di tutti i parametri indicati dalla norma, emerga l'esistenza di un'attività continuativa e remunerativa di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché l'elevata qualità e quantità delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MONTAGNI Andrea - Presidente

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2017 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALDO ESPOSITO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata in relazione al trattamento sanzionatorio ed inammissibilita' nel resto.
E' presente l'avvocato…

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