Il giudice amministrativo, nell'esaminare il ricorso avverso il decreto di imposizione di servitù e di occupazione temporanea di aree per la realizzazione di un metanodotto, afferma che: 1. Il mancato ricevimento dell'avviso di avvio del procedimento preordinato alla dichiarazione di pubblica utilità da parte di uno dei comproprietari non inficia la validità del provvedimento, in quanto ciascun comproprietario può autonomamente agire a tutela del bene comune entro il termine decadenziale. 2. Il richiamo, nelle premesse del provvedimento impugnato, a una normativa non pertinente (sulla realizzazione di impianti elettrici) costituisce un mero refuso privo di rilevanza giuridica, essendo correttamente citata la normativa di riferimento. 3. L'avvio della procedura espropriativa prima dell'entrata in vigore della legge regionale che ha attribuito le relative funzioni alla Provincia non richiede un nuovo avvio del procedimento per comunicare il trasferimento di competenze, in quanto il principio tempus regit actum determina l'applicabilità della normativa vigente al momento dell'adozione degli atti. 4. Non è necessaria una specifica comunicazione dell'avvenuto accertamento di conformità urbanistica e dell'intenzione di ricorrere all'occupazione d'urgenza, in quanto tali elementi sono previsti e disciplinati dalla legge. 5. Il mancato coinvolgimento preventivo del Comando dei Vigili del Fuoco non inficia la legittimità del provvedimento, in quanto il parere di tale autorità deve essere acquisito prima della messa in esercizio dell'opera, non nella fase di approvazione del progetto. 6. La scelta del tracciato del metanodotto, anche in relazione alla vicinanza di un ossigenodotto, non risulta censurabile, in quanto dettata da esigenze tecniche e di sicurezza debitamente valutate. 7. L'occupazione temporanea delle aree è espressamente prevista dalla legge e l'urgenza dell'opera è stata adeguatamente motivata. 8. Il decreto di asservimento non è illegittimo per la mancata allegazione della planimetria indicante le aree interessate, in quanto tale carenza è stata successivamente sanata. 9. La concessione del diritto reale a tempo indeterminato è conforme alla legge, in quanto consente l'eventuale subentro di un diverso gestore. 10. La previsione di servitù anche per "cavi accessori per reti tecnologiche" rientra nell'ambito dell'opera principale e non determina un'eccessiva compressione del diritto di proprietà.