Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13402 del 10 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:13402PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti al fenomeno della criminalità organizzata, dimostrino la stabile e organica compenetrazione dell'indagato con il tessuto organizzativo del sodalizio, implicante un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale egli "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tali indicatori possono essere rappresentati da comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", dall'affiliazione rituale, dall'investitura della qualifica di "uomo d'onore", dalla commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi "facta concludentia", idonei, senza alcun automatismo probatorio, a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve dare adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto alle scelte in concreto effettuate, senza che il sindacato di legittimità possa riguardare la congruità e l'illogicità dell'argomentare, salvo il caso di travisamento della prova. Il termine perentorio di dieci giorni entro il quale il Tribunale del riesame deve decidere sulla relativa istanza, decorre dal momento del deposito degli atti in cancelleria, computandosi i giorni festivi secondo la regola generale di cui all'art. 172 c.p.p., comma 3.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO) e (OMESSO), difensori di: (OMESSO), nato a (OMESSO);

Avverso l'ordinanza n. 449/2011 del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, del 23.5.2011;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis)).

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del dott. Roberto.

Aniello, che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile.

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