Il proprietario o titolare di diritti reali o personali di godimento su un'area è tenuto a rimuovere i rifiuti abbandonati su tale area e a procedere agli interventi di bonifica e ripristino ambientale, anche in assenza di accertata responsabilità diretta per il deposito, qualora risulti la sua colpa in vigilando per omessa adozione delle necessarie cautele volte a impedire l'accesso e la reiterazione di comportamenti illeciti da parte di terzi. L'ordine di rimozione e bonifica può essere legittimamente adottato dall'autorità comunale, in qualità di ente locale con fini generali, sia ai sensi dell'art. 14 del Codice della strada per garantire la manutenzione e pulizia della sede stradale e relative pertinenze, sia ai sensi dell'art. 192, comma 3, del Codice dell'ambiente, purché siano rispettati i presupposti di imputazione soggettiva della condotta illecita. In particolare, l'elemento psicologico della colpa specifica, e non già di mera posizione, può essere ravvisato nella mancata adozione da parte del proprietario di misure idonee a impedire l'accesso e l'abbandono di rifiuti nell'area di sua competenza, anche attraverso la realizzazione di opere di recinzione o altri accorgimenti, in ragione del valore primario della tutela ambientale e della salute pubblica.