Cassazione penale Sez. I sentenza n. 53740 del 30 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:53740PEN

Massima

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La sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e la reazione violenta dell'agente, anche in caso di provocazione per accumulo, esclude la configurabilità dell'attenuante della provocazione ex art. 62 n. 2 c.p. quando la reazione appaia talmente eccessiva ed inadeguata rispetto all'ultimo episodio da cui trae origine, da far ritenere che l'agente sia stato animato non da uno stato d'ira incontenibile, ma da un sentimento di rancore e di vendetta maturato in relazione a precedenti azioni provocatorie. Perché l'attenuante possa trovare applicazione, è necessario che la reazione dell'agente, pur non dovendo rispettare requisiti di adeguatezza e proporzionalità, non sia tuttavia così sproporzionata da escludere lo stato d'ira ovvero il nesso causale tra il fatto ingiusto e la reazione stessa. Inoltre, anche in caso di provocazione per accumulo, occorre che l'azione dell'imputato costituisca una reazione posta in essere mentre permane lo stato d'ira, essendo sempre necessario che il colpevole, provocato, reagisca in tale stato psicologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5373/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 18/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIPPO CASA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza emessa in data 18.2.2013, la Corte di Appello di Milano confermava …

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