Il concorso di persone nel reato di detenzione e porto di armi clandestine può essere configurato anche in assenza di una prova diretta del possesso materiale delle stesse, quando dagli elementi di fatto emerga la consapevolezza e l'accettazione della presenza delle armi nel luogo in cui si è verificato l'intervento delle forze dell'ordine, nonché il contributo di ciascun concorrente all'azione criminosa, anche attraverso condotte finalizzate a ostacolare l'intervento della polizia o a disfarsi delle armi. In particolare, la presenza di più soggetti in un luogo inidoneo ad essere abitazione di alcuno, privo di mobili e suppellettili, ma contiguo all'abitazione di una persona legata ad ambienti criminali, unitamente al rinvenimento di strumenti come binocoli idonei al controllo del territorio e a condotte come la chiusura della porta all'arrivo delle forze dell'ordine e il lancio delle armi dalla finestra, costituiscono elementi sintomatici della consapevolezza e del concorso di tutti i presenti nella detenzione e porto delle armi clandestine, a prescindere dalla titolarità esclusiva delle stesse rivendicata da uno solo degli imputati. Inoltre, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche può essere giustificata dalla gravità del fatto, dalla contiguità degli imputati con ambienti criminali e dalla mancata dimostrazione di una reale resipiscenza, anche laddove l'imputato abbia ammesso la propria responsabilità.