Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27470 del 14 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:27470PEN

Massima

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L'appartenenza accertata in via definitiva a un'associazione di tipo mafioso, anche in assenza di una recente e diretta partecipazione alle attività criminose, è sufficiente a giustificare l'applicazione di una misura di prevenzione, in ragione della presunzione di pericolosità sociale che discende dal legame strutturale e continuativo con l'organizzazione criminale, salvo che non emergano elementi concreti e specifici dai quali desumere l'effettiva cessazione del vincolo associativo. Il mero decorso del tempo dall'adesione al gruppo o dalla concreta partecipazione alle attività associative non è di per sé sufficiente a superare tale presunzione, né la dichiarazione di dissociazione, ove non accompagnata da tangibili segnali di recesso e di ravvedimento, può essere considerata elemento decisivo per escludere l'attualità della pericolosità sociale. Pertanto, il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione, deve tenere conto del ruolo rivestito dal soggetto all'interno dell'associazione mafiosa, della vicinanza temporale degli elementi probatori e dell'assenza di concreti e specifici elementi dai quali desumere l'effettiva cessazione del vincolo associativo, anche alla luce del carattere neutro dello stato detentivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterin - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 26/04/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MAZZITELLI CATERINA;
lette/sentite le conclusioni del PG.
Letta la requisitoria del Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott. FIMIANI Pasquale, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza, emessa in data 26/04/2016, la Corte d'Appello di Napoli confermava il decreto…

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