Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulla recidiva reiterata, previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., non determina una manifesta sproporzione del trattamento sanzionatorio, in quanto tale deroga all'ordinaria disciplina del bilanciamento si limita a valorizzare, in misura contenuta, la componente soggettiva del reato, qualificata dalla plurima ricaduta del reo in condotte trasgressive di precetti penalmente sanzionati. Tale previsione normativa, pertanto, non viola i principi di ragionevolezza, proporzionalità e finalità rieducativa della pena sanciti dalla Costituzione, essendo giustificata dall'esigenza di rafforzare la tutela della collettività nei confronti di soggetti che, nonostante precedenti condanne, reiterano la commissione di reati. Ciò vale anche per l'attenuante comune di cui all'art. 62, n. 4, c.p., la cui prevalenza sulla recidiva reiterata può essere legittimamente esclusa in applicazione del divieto di cui all'art. 69, comma 4, c.p., senza che ciò comporti una manifesta irragionevolezza o sproporzione del trattamento sanzionatorio.