Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4486 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4486PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, richiede una valutazione prognostica da parte del giudice sulla possibilità di condotte reiterative, da effettuarsi sulla base di un'analisi accurata della fattispecie concreta, tenendo conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale. Tale valutazione non deve limitarsi all'imminenza di specifiche opportunità di ricaduta nel delitto, ma deve considerare la concreta possibilità che all'indagato si presenti un'occasione per commettere ulteriori reati della stessa specie, anche in assenza di una certezza o alta probabilità in tal senso. Ai fini della valutazione della personalità dell'indagato, il giudice può considerare non solo i precedenti penali, ma anche i carichi pendenti, in quanto riferibili a comportamenti o atti concreti posti in essere dall'indagato, senza che ciò contrasti con il principio di non colpevolezza, atteso che tale principio vieta di assumere la colpevolezza a base di qualsivoglia provvedimento, ma non impedisce di trarre elementi di valutazione sulla personalità dell'accusato dal fatto obiettivo della pendenza di altri procedimenti penali a suo carico. Inoltre, il giudice può valutare anche i reati estinti, in quanto condotte materialmente tenute dall'indagato e significative della sua personalità, salvo che il tempo trascorso possa incidere su tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/10/2019 del TRIBUNALE di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI Elisabetta Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa MIGNOLO Olga, che ha concluso chiedendo per il rigetto del ricorso.
udito il difensore, avv. (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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