Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35817 del 2 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:35817PEN

Massima

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L'età avanzata della vittima, pur non costituendo di per sé condizione sufficiente ai fini della configurabilità dell'aggravante della minorata difesa di cui all'art. 61, n. 5, c.p., può tuttavia concorrere a determinarne la sussistenza qualora sia accompagnata da fenomeni di decadimento o indebolimento delle facoltà mentali o da ulteriori condizioni personali, come il basso livello culturale, che determinano un diminuito apprezzamento critico della realtà da parte della persona offesa. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale aggravante, deve pertanto verificare se la condotta criminosa sia stata agevolata dalla scarsa lucidità o incapacità di orientamento della vittima anziana, a prescindere dall'introduzione del riferimento all'età nella norma successivamente al fatto. Quanto alla determinazione della pena, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve dare conto del corretto esercizio di tale potere indicando le ragioni preponderanti della propria decisione, fondate sulle circostanze di fatto emerse nel processo, senza incorrere in vizi logici o contraddizioni interne. La confessione del reato da parte dell'imputato, pur costituendo un elemento da valutare, non è di per sé sufficiente a giustificare un giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulla aggravante della minorata difesa, specie ove permangano zone d'ombra in ordine al movente e alle modalità particolarmente gravi della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5/2014 CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA, del 26/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Pinelli M.S. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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