Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45575 del 26 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:45575PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando più soggetti, con condotte anche diverse ma convergenti verso il medesimo fine delittuoso, contribuiscono in modo consapevole e volontario alla realizzazione del fatto criminoso, pur senza necessariamente conoscere nel dettaglio gli intenti e le modalità operative degli altri concorrenti. La responsabilità penale per il reato di truffa sussiste anche quando l'agente, pur non essendo l'ideatore principale del disegno fraudolento, abbia comunque consapevolmente e volontariamente prestato il proprio contributo, ad esempio fornendo false generalità, mettendo a disposizione locali per il deposito della merce ottenuta illecitamente o intervenendo come intermediario per convincere la vittima a effettuare una nuova fornitura. L'accertamento della responsabilità penale non è escluso dalla mancata diligenza della persona offesa nel compiere le opportune verifiche, atteso che l'obbligo di prudenza e diligenza non può essere addossato alla vittima del reato, la quale ha il diritto di confidare nella correttezza dei propri interlocutori negoziali. Inoltre, il profitto ingiusto derivante dalla truffa è riferibile a tutti i concorrenti, in quanto frutto del loro fraudolento concerto, a prescindere dal ruolo specifico svolto da ciascuno. Infine, la mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena deve essere adeguatamente motivata dal giudice, non essendo sufficiente il mero richiamo alla gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Giovanni - rel. Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. PI. N. IL (OMESSO);

2) CA. CA. N. IL (OMESSO);

3) TA. CO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1768/2005 CORTE APPELLO di LECCE, del 07/04/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO Antonio;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo che ha co…

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