Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza che ha rigettato la richiesta di restituzione nel termine per impugnare la sentenza di condanna pronunciata in contumacia, afferma che: La decadenza dal diritto di chiedere la restituzione nel termine per impugnare la sentenza di condanna pronunciata in contumacia si verifica quando l'istanza di restituzione sia presentata oltre il termine di trenta giorni dalla effettiva conoscenza del provvedimento, a prescindere dalla sussistenza di una comprovata ignoranza della lingua italiana da parte del condannato. Ciò in quanto la precedente presentazione di una richiesta di restituzione, seppur errata, dimostra che il condannato aveva comunque acquisito conoscenza della sentenza. Le questioni relative a presunte nullità occorse nella fase del giudizio di merito, ormai coperte dal giudicato, non sono rilevanti nell'ambito dell'incidente di restituzione nel termine. Parimenti, la validità della notificazione dell'estratto contumaciale è estranea all'oggetto della decisione impugnata. Il giudice di legittimità, pertanto, dichiara inammissibile il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, in assenza di elementi che escludano la sua colpa nella proposizione dell'impugnazione.