Consiglio di Stato sentenza n. 7989 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7989SENT

Massima

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La revoca dell'autorizzazione di polizia per l'esercizio di un'attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande è legittima qualora il titolare abbia reiteratamente violato le disposizioni normative adottate per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19, in quanto tali condotte configurano un abuso del titolo abilitativo che legittima l'adozione di misure sanzionatorie da parte dell'autorità amministrativa competente, ai sensi dell'art. 10 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. La tutela della sicurezza pubblica e dell'ordine pubblico, che costituisce il fondamento della potestà di polizia, consente all'autorità amministrativa di adottare provvedimenti di sospensione o revoca dell'autorizzazione di polizia anche in caso di violazione della normativa emergenziale da parte del titolare dell'esercizio commerciale, in quanto tale condotta integra una situazione di abuso del titolo abilitativo che legittima l'intervento sanzionatorio. Le misure restrittive temporanee e parziali introdotte con i decreti e i DPCM adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica, aventi lo scopo di tutelare la salute e l'incolumità pubblica, non sono soggette all'obbligo di notifica preventiva alla Commissione Europea ai sensi della direttiva Bolkestein, in quanto non costituiscono limitazioni alla concorrenza o alla libera circolazione dei servizi, ma rientrano nell'ambito delle attività connesse all'esercizio di pubblici poteri finalizzate alla salvaguardia degli interessi generali della collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale

Sezione Terza
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1829 del 2023, proposto dalla signora -OMISSIS-, in qualità di titolare dell'esercizio pubblico denominato "Ba. al Nu.", in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Al. Fu., con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro
il Comune -OMISSIS-, il Ministero dell'Interno, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l'Agenzia delle Dogane, il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, in persona dei rispettivi rappresentanti legali pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via (...);

per la riforma
della sentenza del T.R.G.A. della Provincia di …

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