Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14293 del 4 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14293PEN

Massima

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La minaccia di un grave male ingiusto, anche se proferita in modo apparentemente scherzoso o per rabbia, integra il reato di minaccia ai sensi dell'art. 612 c.p. quando le espressioni utilizzate abbiano un inequivocabile significato intimidatorio, lasciando intravedere alla parte lesa la possibilità di subire conseguenze negative, anche di natura giudiziaria, a seguito di dichiarazioni non veritiere. Ciò in quanto il reato di minaccia tutela il bene giuridico della libertà morale della persona, a prescindere dall'effettiva intenzione dell'agente di dare seguito alla minaccia, essendo sufficiente che le parole utilizzate siano idonee a incutere timore nella vittima. Pertanto, anche una minaccia proferita in modo apparentemente scherzoso o per rabbia, ma che contenga riferimenti a possibili gravi conseguenze, integra il reato di minaccia, in quanto lede la libertà di autodeterminazione della persona offesa, inducendola a subire o a fare qualcosa contro la propria volontà per evitare il male prospettato. Ciò a prescindere dalla concreta possibilità di realizzazione della minaccia, essendo sufficiente che le espressioni utilizzate siano idonee a incutere timore nella vittima. Inoltre, il reato di minaccia si consuma nel momento in cui la minaccia viene portata a conoscenza della persona offesa, a prescindere dalla successiva realizzazione o meno del male prospettato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SP. MA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/03/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Vito D'Ambrosio che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' estinto il reato per prescrizione.

FATTO E DIRITTO …

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