Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39385 del 23 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:39385PEN

Massima

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In tema di confisca di prevenzione, la sproporzione tra i beni posseduti e le attività economiche del proposto non può essere giustificata adducendo proventi da evasione fiscale, in quanto le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre alla disponibilità dell'interessato tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano o meno di tipo mafioso. L'evasione fiscale integra di per sé un'attività illecita, anche qualora non integri reato, e l'ablazione di utilità che potrebbero essere il provento di evasione fiscale non sanziona quest'ultima, ma incide su disponibilità indebitamente acquisite da soggetti di cui sia stata accertata la pericolosità. Pertanto, l'assenza di dichiarazioni fiscali e la mancanza di documentazione idonea a giustificare la provenienza dei beni confiscati comporta la conferma del provvedimento di confisca, non essendo rilevante ai fini della sua applicazione la distinzione tra l'intero reddito imponibile al lordo dell'imposta dovuta e l'importo corrispondente alla sola imposta evasa, atteso che l'evasione fiscale ripetuta negli anni preclude di entrare nella valutazione della problematica circa la quota confiscabile, essendosi realizzato il reimpiego e la confusione totale tra profitti leciti ed illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/05/2015 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso e condannarsi i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma …

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