Il giudizio di compatibilità ambientale positivo, espresso ai sensi dell'art. 26 del d.lgs. 152/2006 per un progetto di impianto di produzione di biometano e compost, non può essere autonomamente impugnato qualora il ricorrente non abbia successivamente impugnato anche il provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciato per il medesimo progetto. Infatti, l'impugnazione della sola VIA, senza la contestuale impugnazione dell'AIA, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, in quanto l'AIA costituisce il provvedimento che stabilisce a quali condizioni l'impatto ambientale del progetto sia accettabile per il suo funzionamento. Pertanto, il ricorso avverso il giudizio di VIA positivo diviene improcedibile qualora non sia seguìto dall'impugnazione dell'AIA, essendo quest'ultima l'atto che definisce in via definitiva le prescrizioni e le condizioni per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto. Il giudice, in tal caso, non può entrare nel merito delle censure relative alla VIA, dovendo dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.