Il superamento dei limiti di emissioni sonore previsti dalla normativa vigente, accertato attraverso rilievi tecnici effettuati dall'autorità competente, legittima l'adozione da parte del Sindaco di un'ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'art. 54, comma 2, del d.lgs. n. 267/2000 e dell'art. 9 della legge n. 447/1995, volta a disporre la sospensione temporanea dell'attività rumorosa, quale misura straordinaria e proporzionata a tutela della salute e della quiete pubblica, anche in assenza di un grave ed imminente pericolo per la salute, purché sussistano i presupposti di eccezionalità e urgenza. Tale provvedimento non è in contrasto con l'adozione di misure ordinarie, come la diffida, volte a consentire all'esercente di porre in essere rimedi strutturali per eliminare la fonte delle immissioni acustiche eccedenti i limiti di legge, in quanto espressione di poteri amministrativi distinti e complementari. L'impossibilità tecnica di individuare con precisione l'origine delle emissioni sonore non inficia la legittimità dell'ordinanza, qualora sia comunque accertato il superamento dei limiti normativi, atteso che l'intervento inibitorio risulta proporzionato alla gravità della violazione riscontrata. Il risarcimento del danno derivante dalla sospensione dell'attività non può essere riconosciuto in assenza di profili di illegittimità dell'azione amministrativa.