Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1 del 4 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1PEN

Massima

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Il legittimo esercizio del diritto di difesa, anche attraverso l'inoltro di reclami contenenti espressioni oggettivamente offensive, non integra il reato di diffamazione quando l'autore agisca in uno stato di obiettiva situazione di pericolo per la propria incolumità, derivante da pregressi episodi di ingiurie e minacce subite dalla persona offesa, e in un contesto di esasperata conflittualità, tale da indurre un ragionevole convincimento, ancorché erroneo per eccesso di enfatizzazione emotiva, circa la sussistenza di una causa di giustificazione putativa ai sensi dell'art. 52 c.p. In tali ipotesi, infatti, l'antigiuridicità della condotta risulta esclusa, non rilevando l'eventuale travalicamento per colpa dei limiti della scriminante, trattandosi di reato punibile solo a titolo di dolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 17.12.2008 da:

avv. Bartollini Alvaro, difensore della parte civile B. C. ;

avverso la sentenza del Tribunale di Roma del 3 novembre 2008;

nel procedimento a carico di:

BR. Ar. , nata a (OMESSO);

Letto il ricorso ricorsi e la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dr. Di Popolo Angelo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Sentito l…

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