Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28023 del 8 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28023PEN

Massima

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Il possesso di beni di interesse artistico, storico e archeologico si presume illegittimo a meno che l'imputato non dimostri di averli legittimamente acquistati secondo le modalità previste dalla normativa di settore, essendo onere dell'imputato fornire tale prova. Tale orientamento giurisprudenziale non contrasta con il diritto di difesa di cui all'art. 24 Cost., in quanto la limitazione alla libera commerciabilità di tali beni è giustificata dall'interesse pubblico primario alla tutela e conservazione del patrimonio artistico e culturale nazionale. Tuttavia, il reato di ricettazione di tali beni può estinguersi per intervenuta prescrizione, qualora il possesso da parte dell'imputato risalga a tempo immemorabile e non sia stata fornita dalla pubblica accusa la prova della loro illecita provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Consigliere

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. Carella Franco nell'interesse di Ar. Ca. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina in data 9.6.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. GIALANELLA Antonio, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

Osserva:

SVO…

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