Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità di un provvedimento di diniego di autorizzazione per la realizzazione di un intervento edilizio in zona sismica, deve verificare se l'amministrazione competente abbia effettuato una rinnovata e adeguata attività istruttoria, basata su accertamenti tecnici specifici e dettagliati, per motivare l'esistenza di condizioni ostative all'edificazione, come la presenza di una faglia attiva e certa nell'area interessata dal progetto. L'amministrazione non può limitarsi a richiamare genericamente precedenti pareri o relazioni geologiche, ma deve fornire una motivazione puntuale e convincente, immune da vizi di illogicità o irragionevolezza, circa i presupposti di fatto e di diritto che giustificano il diniego. Il mero richiamo a precedenti provvedimenti annullati per carenza di istruttoria non è sufficiente a superare il giudicato e a legittimare un nuovo diniego, essendo necessaria una nuova e approfondita attività accertativa. Inoltre, l'eventuale accoglimento dell'osservazione del privato sulla edificabilità dell'area non comporta automaticamente il rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione dell'opera, dovendo comunque l'amministrazione competente (in questo caso il Genio Civile) pronunciarsi sulla concreta fattibilità dell'intervento in relazione alle specifiche caratteristiche geologiche e sismiche del sito.