Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43300 del 12 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43300PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve dare adeguata motivazione in ordine alla gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, sulla base di una valutazione logica e coerente delle risultanze probatorie, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo l'ipotesi di macroscopiche incongruenze logiche. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso il provvedimento del tribunale del riesame è inammissibile laddove si risolva in una mera richiesta di diversa valutazione delle circostanze di fatto già esaminate dal giudice di merito, essendo la valutazione del peso probatorio degli indizi compito riservato al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 899/2009 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 09/06/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. D'Azzo' Girolamo che ha insistito per l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

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