La concessione di servizi pubblici affidata mediante procedura di gara pubblica (evidenza pubblica) non rientra nella disciplina di cui all'art. 113, comma 15-bis, del d.lgs. n. 267/2000, che prevede la cessazione anticipata delle concessioni rilasciate con procedure diverse dall'evidenza pubblica entro il 31 dicembre 2006. Pertanto, la concessione affidata a seguito di gara pubblica, anche se svolta in modo non pienamente legittimo, non può essere unilateralmente risolta dall'ente concedente prima della scadenza naturale del termine previsto, in quanto la sola circostanza che la concessione sia stata affidata mediante procedura di evidenza pubblica, ancorché contestata, esclude l'applicazione della disciplina di anticipata cessazione. L'ente concedente non può eccepire in sede giurisdizionale l'illegittimità della gara espletata per contestare la prosecuzione della concessione, dovendo eventualmente esercitare il potere di autotutela amministrativa per annullare gli atti di affidamento, ove ne ricorrano i presupposti. Il giudice amministrativo, in sede di impugnazione degli atti di risoluzione anticipata della concessione, deve limitarsi ad accertare se l'affidamento sia avvenuto mediante procedura di evidenza pubblica, senza poter sindacare la legittimità della gara espletata.