Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43926 del 22 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43926PEN

Massima

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Il precedente penale per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, la gravità della condotta e l'assenza di elementi idonei a superare la presunzione di pericolosità sociale, giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un soggetto che, sulla base di convergenti elementi indiziari, risulti intraneo ad un clan mafioso, in particolare per aver mantenuto contatti con affiliati, essere stato sostituito quale referente della cosca in un determinato territorio, esprimere doglianze per tale declassamento, impegnarsi in ulteriori attività illecite nell'interesse del clan e agire quale portavoce di altri sodali, in un contesto di conflittualità tra cosche operanti in zone limitrofe.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 977/2016 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 19/05/2016;
udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. ((omissis)), che chiedeva dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 19/05/2016 il Tribunale di Catania rigettava il ricorso proposto ai sensi dell'articolo 309 c.p.p. nell'interesse di (OMISSIS) avverso…

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