Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25092 del 16 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25092PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, adotti iniziative in contrasto con la normativa vigente, imponendo l'applicazione di disposizioni non in vigore, realizza il reato di abuso d'ufficio, anche qualora agisca in buona fede nella convinzione di ripristinare la regolarità di una situazione amministrativa ritenuta erroneamente non conforme a legge, determinando così un danno ingiusto per i soggetti interessati. Tuttavia, l'assenza dell'elemento soggettivo del dolo, accertata sulla base di precisi dati fattuali, esclude la responsabilità penale dell'agente, in quanto il reato di abuso d'ufficio richiede la consapevolezza e volontà di violare la legge e di arrecare un danno ingiusto. Il pubblico ufficiale è pertanto penalmente responsabile solo qualora agisca con coscienza e volontà di compiere un atto contrario a norme di legge e di arrecare un pregiudizio ingiusto, non essendo sufficiente la mera violazione della legge se questa avviene in buona fede, senza la consapevolezza dell'antigiuridicità della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/11/2007 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE DEL TRIBUNALE DI PAOLA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr Milo Nicola;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Montagna Alfredo, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Comi Vincenzo (in sost. avv. Raimondi N.), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Gup del Tr…

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