Il regolamento interno di una società cooperativa, pur essendo un atto negoziale di natura contrattuale, deve essere approvato dall'assemblea dei soci secondo le modalità previste dallo statuto sociale, in ossequio al principio di democraticità e partecipazione che caratterizza la struttura organizzativa delle cooperative. Pertanto, la modifica di una clausola regolamentare, come l'articolo 10 in esame, è valida ed efficace solo se risulta approvata dall'assemblea dei soci, non essendo sufficiente la mera lettura e discussione della bozza di modifica in sede assembleare, dovendosi riscontrare una espressa manifestazione di volontà assembleare in tal senso. L'acquiescenza successiva dei soci alle delibere assembleari che applicano il regolamento modificato non può supplire all'originaria mancanza di approvazione assembleare della modifica regolamentare, non potendo tale comportamento integrare una sanatoria della violazione delle norme statutarie e di legge che disciplinano il procedimento di formazione e modifica del regolamento interno cooperativo. Pertanto, la mancata approvazione assembleare di una modifica regolamentare, come quella dell'articolo 10 in esame, comporta la nullità della relativa clausola, non potendo la stessa produrre effetti vincolanti nei confronti dei soci.